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Amy Winehouse, biografia e testi delle canzoni

24-07-2011

Amy Winehouse, biografia e testi delle canzoni

Amy Winehouse nasce a Enfield, nel Middlesex, in Inghilterra il 14 settembre del 1983.  La sua è una famiglia semplice, il padre -tassista- è originario della Russia e la madre infermiera.

Cresce a Londra e frequenta la Ashmole School, durante la quale fonda un gruppo rap.. a soli 10 anni! Si chiamano Sweet’n’Sour e lei dice che sono una versione bianca ed ebraica delle Salt-n-Pepa.

Il suo carattere forte emerge già in questi anni, causandole l’espulsione dalla Sylvia Young Theatre School per impegno insufficiente per il piercing al naso che indossava già a 12 anni. Dopo questo episodio frequenterà la BRIT School a Selhurst, Croydon.

A 13 anni riceve la sua prima chitarra, mentre si nutre di musica di diversi generi (dalle Salt-n-Pepa a Sarah Vaughan, maestra del jazz).

A 16 anni Amy inizia a cantare come professionista dopo che un talent scout rimane incantanto ascoltando una sua demo, inviata da un amico (il cantante soul Tyler James) sua insaputa; la storia della cantante con l’etichetta discografica Island/Universal inizia qui.

Nel 2003 arriva “Frank”, l’album di debutto, con molte influence jazz e con la consacrazione di Amy come cantautrice, visto che quasi ogni canzone dell’album è scritta di suo pugno. L’album viene apprezzato dalla critica e la giovane cantante viene paragonata alle voci di Sarah Vaughan e Marcy Gray.

L’album è molto amato e arriva nelle prime posizioni delle classifiche inglesi, oltre ad essere nominato nel 2004 ai BRIT Awards nelle categorie British Female Solo Artist e British Urban Act, ricevendo due dischi di platino e vendendo in totale 1 milione e mezzo di copie. A questo riconoscimento si somma la premiazione del suo primo singolo “Stronger than me” come Best Contemporary Song.

 

Nonostante il successo, la natura schietta di Amy le impone di dichiarare di sentirsi soltanto per l’80% dietro l’album, a causa dell’inclusione da parte della casa discografica di alcune canzoni che non le sono piaciute.In seguito alla pubblicazione del secondo album arriverà addirittura a commentare: “non riesco neanche più ad ascoltarlo, Frank. Anzi, non sono mai riuscita ad ascoltarlo. Suonarlo dal vivo mi piace, ma ascoltarlo è un’altra cosa“.

Nell’ottobre del 2006 arriva il turno di Back to Black, l’album di Amy che in Inghilterra arriva in vetta alla UK Albums Chart e negli USA raggiunge il 7° posto nella Billboard 200. Questo è il disco della celeberrima “Rehab” che diventa un tormentone mondiale e che, riascoltata oggi, sembra in qualche modo un macabro presagio di quanto accaduto.. il rifiuto di disintossicarsi dall’alcool e dalla droga come schiavitù che conduce alla morte.

Un altro singolo di enorme successo è Back to Black, che porterà Amy alla vittoria della categoria Artist Choiche durante gli MTV Europe Music Awards del novembre 2007.

I riconoscimenti di Amy continuano a crescere, e nel febbraio del 2008 vince ben 5 Grammy Awards:

-- Best New Artist

-- Best Pop Vocal Album per Back to Black

-- Record of the Year

-- Song of the Year

-- Best Female Pop Vocal Performance;  gli ultimi 3 grazie al singolo Rehab.

Il numero di premi ricevuti la colloca così al pari di grandi nomi del panorama musicale femminile, come Lauryn Hill, Alicia Keys, Norah Jones e Beyoncé.

Il 27 giugno 2008, due giorni dopo l’uscita da una clinica nella quale era entrata per un enfisema polmonare, Amy incanta gli oltre 46 mila spettatori giunti ad Hyde Park a Londra per festeggiare i 90 anni di Nelson Mandela. La serata ha visto la presenza di artisti quali Annie Lennox, i Simple Minds, Joan Baez, Queen + Paul Rodgers e Zucchero. Rehab, Valerie e il finale con Free Nelson Mandela hanno restituito tutto il fascino della cantautrice britannica al grande pubblico.

E giungiamo così al 2011, quando Amy avrebbe dovuto condurre un nuovo tour mondiale, annunciato lo scorso novembre 2010. Da allora avviene un susseguirsi di apparizioni pubbliche in condizioni non lucide, la più tristemente celebre a Belgrado, tanto che il tour verrà cancellato.

Il giorno 23 luglio del 2011 arriva la tragica notizia: Amy Winehouse viene trovata morta nella propria casa.

Non sono tuttora chiare le motivazioni di questo decesso, ma è certo che si tratta dell’ennesima artista che muore all’età di 27 anni, collocandosi all’interno di quello che viene chiamato Club 27, un triste appellativo che aggrega artisti come Jim Morrison, Janis Joplin, Kurt Cobain e Jimi Hendrix, oltre a tanti altri.

Ci sarebbe molto da dire sulla sregolatezza di questa artista, di come l’incapacità di emanciparsi dalla schiavitù da alcool e droga l’abbia condotta alla morte, della presunta influenza negativa dell’ex marito e dell’ambiente da lei frequentato, ma noi abbiamo deciso di lasciar parlare le sue canzoni, l’unica finestra dalla quale Amy si sentiva in grado di urlare al mondo le proprie debolezze.

Scopri cosa voleva dire Amy attraverso le canzoni e guarda i suoi video.

 

 



 

 

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