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I Death Cab For Cutie hanno da pochi giorni pubblicato Codes and Keys il loro settimo studio album, il terzo distribuito dalla major Atlantic Records.
La band originaria di Washington per la prima volta presenta un disco prodotto esternamente; nella fattispecie, da Alan Moulder, autore di molti dei più grandi successi pop-rock degli ultimi anni, da Sam’s Town dei The Killers a Favourite Worst Nigntmare degli Arctic Monkeys, fino agli ultimi White Lies.
È un disco sicuramente diverso dai precedenti come aveva già preannunciato Ben Gibbard, leader della band: “in esso le tastiere avranno quantomeno pari dignità rispetto alle chitarre”. L’utilizzo delle tastiere, in effetti, rende il suono della guitar-band molto più impastato e soft.
Il risultato finale è un altro disco di pregevole fattura, lontano dal capolavoro indie Transatlanticism e dal lirismo da poeta maledetto a cui ci aveva abituato Gibbard.
L’anima dei Death Cab, dopo un passato recente da alcolista, è felice, sereno e più in forma che mai, complice il matrimonio con l’attrice nonché cantante del duo indie She and Him, Zooey Deschanel. Il cantante, ha di recente dichiarato: “Finalmente la mia musica è più bilanciata che mai”. I fan storici della band sono avvisati, questo è un lavoro sicuramente diverso dai precedenti ma è allo stesso tempo l’ennesima dimostrazione di classe e duttilità.
Luigi Benzoino
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